lunedì 1 maggio 2017

Giordano Bruno. Per non dimenticare!


Bruno. Per non dimenticare!

di Roberto Nistri


Il 17 febbraio 2017, “Gli  Amici della Ragione” hanno doverosamente onorato la memoria del grande martire del Libero Pensiero, il  filosofo meridiano e Cittadino dell’Universo,  Giordano Bruno, che,   distruggendo il castello di carta dei Tolemaici e il  cielo delle stelle fisse,  spalancava per la scienza i sentieri infiniti  di un Universo senza limiti, aprendo la strada al grande Galileo, che traduceva   Bruno,  senza citarlo. Nato sotto una stella vagabonda,  la sua   felice eresia lo rendeva uccello di bosco della Filosofia,  lo spingeva a battere tutte le strade  d’Europa, ben accolto da tutti gli spiriti nobili e perseguitato dagli stolti  abitatori del cielo asinino: scomunicato e perseguitato da tutti gli inquisitori  dell’epoca: cattolici,  luterani e calvinisti.
 Solo, contro il “Vangelo armato”,  Bruno perseguiva invece il sogno umanista del tollerante e  civile conversare dei popoli, ricercando l’Unione nella Molteplicità .  Nessun capo è assoluto, solo la diversità ci salva.  Non inginocchiarti di fronte all’Unità, ricerca invece l’Unione nella fraternità…L’inaudita cosmogonia bruniana, l’Universo infinito che  conferisce pari dignità a tutti i centri,  ognuno  dei  quali portatori  di responsabilità  e  titolari a pieno diritto di umanità.
Nel mondo capovolto e incendiato dalle guerre di religione,  Bruno promuoveva la grande riflessione etica della modernità europea, che doveva trovare compimento nella kantiana riflessione  sul nesso Emancipazione e Responsabilità.   Cercava di promuovere ,  in coerenza con una cosmogonia che non conosce limiti  e censure,  muraglie  e prigioni,  che possono appagare solo i piccoli tiranni,  propagandisti,  dell’ignoranza e della paura. Il filosofo accende una lampada nel buio, ma è solo contro tutti i vessilliferi del Vangelo armato.
 Negli anni a venire frate  Giordano abiterà tuttavia  fra le pagine dei grandi scienziati.
Come ha scritto Koyrè,  si deve essenzialmente a Bruno e Galilei l’ l’affermarsi impetuoso della scienza moderna. La più   grande e bella avventura:  ad ventura, verso le cose future.
 La  danza delle stelle di cui lui si inebriava… come Einstein avrebbe sognato di volare a cavalcioni di un raggio di luce.
Gli eretici si affacciano sempre sull’orlo del precipizio.   Ma quale grande scrittore non si è innebriato nelle pagine bruniane,  a partire  da  Marlowe, che  nel  Faust vedeva  Bruno fuggire da una prigione sul dorso di un drago. Si pensi alle scritture  di  Leopardi,  di Joyce,  di  Brecht di  Gadda,  che amorevolmente  chiamava Bruno “ l’abbruciato”.  Vale per tutti la speranza bruniana:   Ai venturi…
Certamente Bruno , come i veri profeti, rimane sempre   un disturbatore del quieto vivere, che infastidisce  il piccolo uomo che non vuole pensieri, pauroso di mettere il naso fuori dalla nigra spilonca.  In Umbra lucis… Bruno appartiene a pieno titolo  all’ Illuminismo. Nella cosmogonia bruniana, non vi è alto o basso, centro o periferia. Ogni  individuo, tra infiniti centri irriducibili, è parimenti portatore di umanità e titolare di una incoercibile soggettività. Una società è felice quando tutte le diversità sono ugualmente rispettate. Non idolatrare l’ottusa Unità, ricerca invece l’unione nella Varietas. Si tratta di una grande riflessione etica che trova pieno compimento nella riflessione Kantiana. Valga il motto dell’Illuminismo: Sapere Aude!  Abbi il coraggio di conoscere!  
Non chiudere gli occhi, ma tienili ben aperti. Alza in alto  lo sguardo verso gli infiniti mondi ,  per uscire dallo stato di minorità, di dipendenza. Ogni individuo, in  quanto centro irriducibile di infiniti centri , comprende che nell’infinito universo tutti i centri hanno pari dignità: nessuno è esentato e ciascuno ha il suo carico di responsabilità: tale è il senso di una autentica democrazia.
Sentirsi padrone delle proprie decisioni. Non rimanere  sotto tutela… Giordano Bruno rimane Maestro di Anarchia, come ha chiarito Aldo Masullo.  L’Archè,  il principio assoluto,  l’auctoritas, è sempre la grande impostura. Nell’infinito,  l’ordine umano è sempre Anarchico. L’ Essere padrone della propria sorte… La meravigliosa caparbietà dei sognatori…

Il pensiero in fumo, la lingua tagliata. La vittima annientata.
Il martirio di Bruno, il rogo a Campo de’fiori, rimane la più esemplare tragedia del fanatismo.
Vergogna perpetua per i carnefici della verità, i silenziatori del canto della Ragione.

Venerdì 17 febbraio 2017.  Roberto Nistri

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