Taranto spartana è solo una trovata tra burla e retorica
Prof. Roberto Nistriin La Gazzetta del Mezzogiorno del 05.08.2014, p. IV
"Per lungo tempo il cinema ha cercato la città come scenario o come oggetto di rappresentazione. Oggi sono le città e i territori a cercare il cinema e le immagini che questo crea, come fattori di identità culturale e di marketing. Il corteggiamento dell’universo filmico da parte della politica e del mercato cresce con il traballare delle certezze e il diffondersi della retorica delle “radici” e delle “identità”. Vaghezze per nullatenenti: autocelebrazioni puerili di “culture” e “tradizioni” che spesso si rivelano solo come innocue patacche.
Nella recente “festa degli architetti” si è discusso su una serie di film girati a Taranto negli ultimi 50 anni che hanno occupato una collocazione di tutto rispetto nella filmografia nazionale, da Promesse di marinaio a Il miracolo. Non c’imbattiamo nel film-monumento come la Manhattan di Woody Allen o con la piena identificazione di un regista con la sua città , come la Bologna di Pupi Avati. Creativi e pubblicitari fanno il loro mestiere, dando la caccia a brand e attrattive location come marcatori identitari spendibili in chiave turistica o variamente promozionale.
Implorare il “fammi bello” è solo pubblicità a scartamento ridotto. Altro è la felice simbiosi fra il regista Ozpetek e la città di Lecce: una creatività espressiva volta , come deve essere, alla universalità artistica.
Purtroppo, nella malconcia Taranto odierna, giovani figli di nessuna storia, si trastullano in rete alla ricerca di identità fasulle, del tipo “Sangue Spartano, orgoglio tarantino. Nelle nostre vene scorre sangue spartano, non dimentichiamolo mai”. Tarantohttps.it/ face book. L’ispirazione viene dal film 300 di Snyder , più probabilmente la parodia di Friedberg Treciento: Chi l’ha duro la vince. Ci mancava solo il razzismo spartano: Blunt und boden, la terra e il sangue. Si profila all’orizzonte una cataldiana nouvelle vague di pacchianate e tricche ballacche.
Artisti uniti per Taranto, con tanto di marchio registrato presso la Camera di commercio, stanno caricando le polveri per “ l’inizio di un percorso identitario che apre orizzonti ambiziosi”, appiccicando il logo della LAMBDA sulla ringhiera del lungomare e sui civici portoni. Annunciazione ! Annunciazione! ; 1) Statua di Falanto da innalzare al centro di Piazza Garibaldi; 2) Trasposizione di Taras in piazza Fontana con le colonne doriche di Vincere De Paola; 3) Palio di Taranto con galee spartane e vogatori in costume d’epoca; 4) Costruzione di una nave spartana che effettui il giro turistico; 5) Scudo del raggio di 50 metri sul ponte Punta Penna con colori mutevoli.
Il leader immagina il “ parco tematico Spartanland con stadio a forma di galea e una mille miglia di Regata Taranto-Sparta”...
Come si evince, si tratta dell’ ultima bevuta lisergica dell’eterno demone della Taranto che si rinnova autodistruggendosi, come diceva la buonanima di Antonio Rizzo, che per tutta la vita ha dovuto combattere la mala pianta dei neuroartisti tarantini. Il culto jonico per le burle di cartapesta potremmo farlo risalire alla Stele del Millennio 967-1967: un capitello romano, tanto millennio più millennio meno fa lo stesso. Non v’è a Taranto un solo monumento riconosciuto come opera d’arte, che possa suscitare una qualche emozione, una traccia forte nella memoria del fruitore. Bufale a go-gò: apparizioni di muscolosi Nettuni su anonimi pannelli, scenari pupazzettati con le immancabili colonne, incatenate e incombenti nelle stesse aule municipali. Che ci sia risparmiata almeno l’ultima onta: il naufragio nel ridicolo e l’omerica risata degli Italiani normali: se sono questi i Tarantini…
Si potrebbe invocare l’intervento dei carabinieri, ma purtroppo il centro storico ne ha avuto in dotazione uno solo, naturalmente anche lui finto e venuto a costare, sembra, 40.000 euro. Un simulacrum di carabiniere sul cui cappello , immortalato da Vittorio De Sica, riposeranno colombi e gabbiani. L’eidolon sarà rapidamente impreziosito dai graffiti di qualche apocrifo Spartano di passaggio.
Roberto Nistri
" Taranto Spartana" è ben altra cosa. Cwechiamo di non cadere nella torbida trappola nella quale vogliono far cadere i meno informati. Certa "gente" conta su questo. Se il sig. Nistri volesse informazioni più dettagliate e di primissima mano, sono a disposizione. G. Orlando Presidente Associazione Culturale "Taranto Spartana" nata e registrata all'Ufficio delle Entrate nel 2007.
RispondiEliminaLei era alla presentazione del marchio? O si basa su "sentito dire" reale o telematico che sia?
RispondiEliminaGentile Giovanni, non so il prof. Nistri, io ho letto decine di articoli su quotidiani a stampa e on line, sia sul marchio, sia sul progetto. Non ricordo di aver letto alcuna smentita ad alcun articolo da parte della associazione che presiede, e questo a rigor di logica fa supporre, in una persona così attenta come lei, che ha trovato questo articolo in rete in questo blog, che le decine di articoli riguardanti il marchio ed il progetto riportino il vero. Sarebbe auspicabile inoltre, circoscrivere i commenti alle cose di cui si discute, e non alle persone. Il suo dispregiativo "gente" non le fa onore, e di certo non alimenta un sereno clima di discussione. L'articolo del prof. Nistri, seppur intriso di tagliente ironia, non riporta alcun vituperio rivolto a persona alcuna.
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